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Messaggio principale skati - Leonello.Cherubini@tin.it - 29/11/2001 il mio problema è l`attaccamento all`impermanenza,a ciò che è fugace....dopo tanto meditare scopro ancora un antico nemico...qualcuno può darmi una mano?

Repliche e pensieri successivi collegati Non ti preoccupare,a ogni cosa c`e` una soluzione...purtroppo nessuno ti potra`mai dire cosa esattamente devi fare perche` il mondo interiore e` solo tuo!E`vero,possiamo trovare amici e compagni in base alla comune natura umana e universale,ma il tuo migliore consigliere sei tu!Semplicemente prova ad analizzare la situazione attuale spassionatamente,senza abbatterti troppo,come se fosse un bilancio,poi descrivi dettagliatamente cosa vorresti cambiare,cosa vorresti raggiungere e quali mezzi potresti usare per farlo...non e` detto che il tuo obiettivo definitivo debba essere quello che riesci a vedere ora,ma probabilmente una volta arrivato a questo vedrai anche oltre,sempre piu`oltre...finche` non avrai bisogno di obiettivi,perche` non avrai nessuno scopo e semplicemente vivrai la vita nell`istante!Procedi a piccoli passi,anche meno delle tue possibilita`;perche` se e`vero che col dolore si impara piu`velocemente,e` anche vero che ci si puo` scoraggiare e rinunciare del tutto.Il cammino deve essere in gran parte agevole...quando prendi l`onda non ti fermi piu`!Auguri e buon cammino a te! ( toramana - toramana@tin.it - 6/12/2001 .) Quando mediti dovresti spostare la consapevolezza arretrando nel luogo interiore da dove guardi l`attaccamento. Dal momento che riconosci di avere questo problema, significa che puoi osservarlo, perciò la tua parte sana, la vera natura, ne è fuori, è quella che osserva. Stabilisciti allora nella vera natura, questo lo puoi fare soltanto da te. ( J - quieora8@hotmail.com - 15/12/2001 .) Il pensiero crea il desiderio, il desiderio crea l`attaccamento, l`attaccamento provoca la sofferenza. Nessun pensiero nessun desiderio, nessun desiderio nessun attaccamento, nessun attaccamento, nessuna sofferenza. Lascia cadere tutto, ma proprio tutto, e guadagna il tuo punto zero, la mente che esiste prima che un pensiero si manifesti in essa. Possiamo praticare per anni ma se non comprendiamo il vero significato del Buddismo, non volere nulla, non attaccarsi a nulla, non discriminare su nulla, non trattenere nulla, continueremo ad alimentere la sofferenza. Lascia cadere tutto. Se non hai la risposta alla tua domanda, poni la mente in uno stato di totale ``non lo so!`` e coltivalo come una preziosa pianticella. ( uric - umbertoricci@yahoo.it - 12/2/2002 .) è molto difficile accostarmi alla ``via`` in un momento di profonda sofferenza....alcune volte ci si sente così ``impantanati`` nel dolore...non riesco a trovare se non a costo di tanti sacrifici quel distacco che mi permetta di individuare i pensieri limitanti e illusori...sono in gabbia? ( ka - . - 12/2/2002 .) No,non direi...spesso si inizia ad incamminarsi in momenti di dolore.sono essi che ci rendono coscienti a volte dell`illusorietà di alcuni nostri desideri e attaccamenti effimeri.Il tempo è un grande medico.La ferita profonda spesso diventa un` esile cicatrice appena percettibile che più avanti si ricorderà con gratitudine,perchè ci ha insegnato molte cose,perchè ha segnato la nostra strada in quel momento.Oppure ce ne dimenticheremo.Ma i risultati della nostra maturazione interiore rimarranno...persevera per quel che puoi,e alcolta la voce interiore.Un grosso abbraccio ( toramana - toramana@tin.it - 14/2/2002 .) . ( . - . - 26/10/2002 .)

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